Lettera aperta a Claudio Parolin
Egregio,
leggiamo la sua, che si acclude per comodità, e ci troviamo costretti a replicare.
Per ciò che consta il C.T.S. delle D.B.N., preme agli scriventi significare che la procedura innanzi il Difensore regionale della Lombardia, come quella innanzi il Tribunale di Milano, hanno effettivamente rilevato difetto della procedura di contestazione mossale (ossia, di averLe contestato condotta in spregio alle regole associative, oltre che della buona creanza, per poi averLa esclusa dal consesso associativo, senza però averLe prima fatta richiesta di uno scritto atto a motivare la condotta inurbana), ma senza riconoscerLe, nel merito, alcuna ragione.
Ciò premesso, ed atteso che dall’errore voleva trarsi occasione per migliorare lo statuto del Comitato (che non prevede il passaggio che impone di richiedere lumi al contestato, circa la contestazione mossa), oltre che il rapporto con la Sua persona, Le si proponeva, tramite il Suo avvocato, di partecipare ai lavori di rivisitazione dei regolamenti. Ed a dimostrazione dei buoni propositi, senza neanche attendere l’esito del procedimento pendente innanzi il Tribunale, la reintegravamo nel Comitato. Purtroppo, invece di dare seguito a questi propositi costruttivi, Lei si sottraeva al confronto, il procedimento rimaneva incardinato ed in occasione della celebrazione del Processo veniva rilevato un difetto di procedibilità dell’azione proposta (ce lo lasci dire, chi di forma ferisce, di forma perisce), e l’accomodamento trovato (abbandono della causa a spese legali compensate) è stato voluto proprio per evitare che tale improcedibilità fosse rilevata in sentenza dal Giudice, con probabile Sua condanna al pagamento delle spese processuali. E questo si è fatto proprio per evitare ulteriori tensioni, e quindi guadagnare la serenità che serve per tornare a lavorare per lo scopo del Comitato (che non è quello di fare liti giudiziarie).
Tant’è per dovere di chiarezza.
Infine, a dimostrazione della buona fede che ispira la condotta di chi Le scrive, non saranno adottati provvedimenti nei suoi confronti, per questa volta, ma ci limitiamo a segnalarLe che se oltre con il C.T.S. delle D.B.N. è stato in lite anche con l’Associazione Kinesiologi (come si legge nella Sua), forse dovrebbe porsi la domanda sul come si pone nel rapporto con il prossimo.
Distinti saluti.
Antonello Calabrese
Presidente C.T.S. delle D.B.N.
della Regione Lombardia
La magistratura ci ha dato ragione!
Hanno cercato in tutti i modi di screditarci ma abbiamo serenamente continuato a lavorare per le dbn, i praticanti e le associazioni.
Ma il tempo è galantuomo e la magistratura ha rimesso in riga quanti ci hanno pretestuosamente accusato delle peggiori nefandezze.
2018: il tribunale ha deliberato l’archiviazione della querela presentata dall’ Associazione Kinesiologi e da Bellesini per una presunta diffamazione, dopo che già il Pubblico Ministero si era pronunciato in tal senso.
2017: il CTS è costretto dal giudice a reintegrare il Movimento Libere DBN tra i membri del CTS e a reinserire Claudio Parolin nel Registri Regionale degli Operatori DBN sezione shiatsu.
2016: già il Difensore Civico Regionale aveva dichiarato illegittimi i provvedimenti assunti dal Consiglio Direttivo e dal Collegio dei Probiviri del CTS contro il Movimento e ne aveva intimato la revoca.
Ci son voluti 3 anni ma la montatura contro il Movimento si è totalmente sgonfiata.
Ora ci aspettiamo le scuse dagli artefici e il risarcimento dei danni.
Claudio Parolin